Rischia di aumentare la bolletta della Tari a Novi Ligure e Tortona, a prescindere dal nuovo sistema di raccolta dei rifiuti. Nell’ultimo Consiglio comunale tortonese, l’assessore al Bilancio Gianfranco Semino ha lanciato l’allarme. I due Comuni, come è noto, ospitano le due discariche consortili gestite dalla società Srt, di cui fanno parte circa 100 tra Comuni e Unioni montane del Consorzio Servizio Rifiuti (Csr). Per questo, Novi e Tortona ottengono ogni anno da Srt una “compensazione” di 500 mila euro. “Questa somma – ha spiegato Semino – da quest’anno non è più prevista per legge. Srt, in sostanza, non è più obbligata a versarla ai Comuni che ospitano le discariche”. La conseguenza, ha proseguito l’esponente della giunta Bardone, potrebbe ricadere sui cittadini. Le amministrazioni comunali devono infatti cercare altrove questi soldi e una delle (poche) soluzioni attuabili è proprio quella di mettere le mani nelle tasche dei contribuenti. “Il Comune – ha detto ancora Semino – deve comunque fare in modo che il servizio di raccolta rifiuti resti coperto interamente dalla Tari, come prevede la legge, e senza questi 500 mila euro potrebbero essere colpiti i cittadini. Anche perché dallo Stato sono arrivati 800 mila euro in meno per il fondo istituito per l’Imu e la Tasi e fare il bilancio sarà un’impresa”. L’assessore ha concluso ricordando che sono comunque in corso contatti con Srt per fare in modo che il contributo per le discariche venga comunque erogato ai due Comuni su base volontaria.

Il Consiglio comunale di Tortona

Sempre a proposito della discarica tortonese, entro fine anno dovrà essere effettuata una campagna di monitoraggio sui terreni circostanti di cascina Terlucca, dove si trova appunto l’impianto, oltre che sulle falde della zona. Lo prevede la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale nell’ultima seduta. Il documento recepisce le preoccupazioni già emerse in Commissione Ambiente. La discarica, dopo vari ampliamenti, è oggi sempre più vicina allo Scrivia. Come ha spiegato il consigliere di minoranza Fabrizio Dellachà, “c’è un potenziale rischio anche per i paesi valle della discarica e per le falde acquifere per via della produzione di percolato da parte dei rifiuti ammassati nella discarica, costruita negli anni ’70. Per questo è necessario prevedere anche un piano di sicurezza in caso di inquinamento. L’attività dovrà essere resa nota a tutti i soggetti coinvolti, dall’Aipo ai Comuni”. Il consigliere Franco Carabetta ha parlato di “miopia” da parte delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali del passato che hanno scelto cascina Terlucca come sito idoneo per la discarica.