Operazione “Sogni infranti”. Arrestato il titolare dell’agenzia di viaggi che ha truffato i suoi clienti

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Tortona, via Emilia (2)

Un anno fa, ventisei cliente dell’agenzia di viaggi Kauai,  situata nella centralissima Via Emilia di Tortona, si erano presentati presso la Stazione Carabinieri di Tortona, dove, alcuni in lacrime, avevano formalizzato altrettante querele perché, dopo aver prenotato e pagato un soggiorno vacanza, all’atto del ritiro della necessaria documentazione di viaggio avevano trovato l’agenzia chiusa.

Il titolare dell’agenzia il 36 enne, alessandrino B.M., nonostante le prime rassicurazioni circa la soluzione al problema, si è reso irreperibile suscitando in loro rabbia e delusione. Alcune coppie, infatti, avevano dovuto rinunciare persino al programmato viaggio di nozze, regalato loro dagli  invitati al matrimonio, i quali avevano aderito alla lista nozze aperta proprio in quell’agenzia. Molti altri avevano dovuto rivolgersi ad agenzie diverse, con il raddoppio della spesa, al fine di riuscire partire per le agognate vacanze estive.

Le indagini affidate ai Carabinieri del Nucleo Operativo e della Stazione di Tortona – poi seguite dalla relazione del curatore fallimentare – hanno permesso di ricostruire lo stato documentale e patrimoniale, le cariche societarie rivestite dall’uomo all’epoca dei fatti ed in precedenza, riscontrando anche per il passato “alcune zone d’ombra”. Non vi era traccia di alcuna tenuta di contabilità, diverse le omissioni di mancate pagamenti di imposte,  non vi erano dichiarazioni fiscali della ditta individuale.

In sostanza l’Autorità giudiziaria  ha ritenuto che l’uomo “avrebbe dovuto chiedere il fallimento in proprio per evitare il dissesto anziché autofinanziarsi mediante sistematiche operazioni di omesso pagamento di imposte e contributi, continuando a richiedere ai clienti dell’agenzia acconti e saldi per viaggi da lui mai acquistati (appropriandosi indebitamente, a scapito dei predetti, di una somma quantificata in oltre 74mila euro)”. Pertanto il Giudice,  Dr. Tacchino – su richiesta del Proc. Aggiunto Dr Masini- valutando nella loro globalità i fatti e le circostanze, ha emesso nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari, ritenendolo indiziato dei reati di “bancarotta fraudolenta” e contestandogli ulteriormente l’occultamento delle scritture contabili.

Al termine della formalità di rito, i Carabinieri hanno accompagnato l’indagato al suo domicilio,  dove dovrà restare a disposizione della competente Autorità giudiziaria.