Saranno lunghi i tempi del cantiere di piazza XX Settembre a Ovada. La bonifica dei terreni inquinati da idrocarburi seguirà un iter simile a quello di un vero e proprio stabilimento da bonificare. Come è noto, l’area di fronte al negozio Expert, di proprietà di un condominio, doveva essere anch’essa riqualificata come tutta la piazza nell’ambito dell’intervento deciso dal Comune solo che in quei 30 metri circa devono intervenire i proprietari del palazzo. Quando sono state rimosse le bonze sotterrate che un tempo contenevano idrocarburi qualcosa deve essere andato storto, per questo è partita un’indagine della Forestale che ha per forza di cose rallentato i lavori. L’intervento ora attende di partire ma servirà addirittura una conferenza dei servizi a livello regionale. Secondo l’ingegner Alberto Bodrato, consulente del condominio titolare dell’area, la responsabilità dell’accaduto sarebbe degli enti pubblici, che avrebbero “insistito nel considerare la classificazione dell’area come residenziale, quindi con livelli di inquinamento più elevati.

Paolo Lantero

I condomini chiedevano invece la classificazione commerciale, che avrebbe permesso un iter molto più veloce evitando la conferenza dei servizi”. Così ci vorranno tempi lunghi e ingenti somme da parte dei sei condomini per far partire la bonifica dopo che, nei giorni scorsi, sono state eseguite le analisi geologiche e il cantiere è stato messo in sicurezza. “Abbiamo fatto il possibile per evitare di allungare i tempi e soprattutto di far pagare fior di soldi ai proprietari del condominio”, dice il sindaco, Paolo Lantero. “Il Comune – dice – ha tentato di convincere Arpa e Provincia che la piazza può essere considerata area commerciale e che quindi i parametri di inquinamento potevano essere meno restrittivi rispetto al residenziale indicato nel prg. La decisione finale non spettava al Comune, che ha dovuto adeguarsi. Senz’altro, però – conclude – chi ha rimosso i contenitori interrati deve aver commesso qualche errore che ha causato un inquinamento del genere”.