Rifiuti, il Csr a 5 Valli: “Nessuna tariffa unica”.

Il consorzio novese smentisce l'accusa dei sindaci e ricorda che la società cambiato tre volte i dati sulla produzione di rifiuti

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Il municipio di Novi Ligure, sede del Cit

Non ci saranno tariffe rifiuti identiche tra i 116 Comuni del bacino. Il Consorzio Servizio Rifiuti di Novi Ligure (Csr) replica alla società 5 Valli e ai sindaci del suo ambito in merito alla volontà di questi ultimi di lasciar decidere ai Consigli comunali quali tariffe rifiuti applicare in vista del nuovo servizio “porta a porta spinto”.

“Ognuno dei tre gestori della raccolta – spiegano dal consorzio – ha presentato un piano industriale approvato dall’assemblea dei sindaci e la tariffa avrà quel riferimento per ciascun area omogenea. Quindi i costi che ciascun gestore sosterrà per erogare il servizio di raccolta, trattamento e smaltimento con le modalità previste dalla stessa assemblea consortile, saranno coperti dalle utenze di quell’area omogenea”. Il Csr ricorda di aver chiesto a 5 Valli di presentare una nuova simulazione tariffaria poiché la società ha modificato l’ipotesi iniziale di produzione di rifiuti per il 2018 citata nel piano industriale. “In una terza fase – dicono ancora dal consorzio – 5 Valli ha elaborato una ipotesi di tariffa basata su un servizio domiciliare di raccolta ma con una produzione di rifiuti ancora diversa e coincidente con la produzione attuale, come se il nuovo servizio non avesse alcun impatto sulle produzioni attese, quando la letteratura e l’esperienza dimostra il contrario. Con questi presupposti le tariffe proposte non possono essere certificate dal Csr, a tutela degli utenti”.