Aggrediscono e rapinano una ragazza: arrestati due pregiudicati rumeni.

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Rapina aggravata e violenza sessuale di gruppo. Con queste accuse sono stati arrestati dai carabinieri di Tortona due cittadini di nazionalità romena.

I fatti si riferiscono al 28 dicembre, quando intorno alle 9.30 del mattino, nella zona di via Bengasi, in prossimità dell’ex Alfa Tabacchi, a Tortona due uomini hanno avvicinato una giovane italiana, con avances insistenti, poi degenerate in una vera e propria aggressione. Dopo averle sottratto il cellulare proprio mentre stava tentando di chiedere aiuto, hanno gettato a terra la ragazza, cercando di chiuderle la bocca e di denudarla sfilandole i pantaloni, con il chiaro intento di usarle violenza sessuale. Mentre veniva palpeggiata, con la forza della disperazione la giovane aveva raccolto tutte le proprie energie, iniziando a scalciare e ad urlare a squarciagola e riuscendo in tal modo a disorientare gli aggressori che, sorpresi dalla sua reazione, hanno mollato la presa, consentendo alla vittima di darsi alla fuga.  Visibilmente scossa, la giovane ha poi raggiunto la vicina stazione ferroviaria e qui è  stata soccorsa da un passante.

I carabinieri arrivati in pochi minuti, dopo aver raccolto gli indizi e la descrizione degli autori dell’aggressione hanno avviato immediatamente le ricerche.                                              Nel frattempo la giovane donna è stata accompagnata all’ospedale di Novi Ligure , dove è stata visitata dall’ equipe multidisciplinare in attuazione del protocollo “Codice Rosa” adottato in supporto delle vittime della violenza di genere. Al termine dei necessari accertamenti clinici, la vittima è stata dimessa con una diagnosi di “trauma psichico da riferita aggressione a sfondo sessuale” con una prognosi di10 giorni.

Nel frattempo gli investigatori, in base ai dati forniti dalla vittima, hanno indirizzato le indagini verso alcuni componenti di un gruppo di rumeni soliti a girovagare nella zona della stazione e nei vari supermercati di Tortona.

Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, è fermato vicino a un supermercato della città, un individuo che corrispondeva alla descrizione.  L’uomo si trovava in  compagnia di altri due connazionali. I tre sono stati condotti in caserma e qui identificati, uno dei tre è risultato abitare in un appartamento in via Don Sturzo. Gli agenti in abiti civili hanno provveduto alla perquisizione dell’abitazione,  sorprendendovi all’interno l’affittuario dell’alloggio, sempre di nazionalità romena ed un suo connazionale, già noto ai militari in quanto pluripregiudicato, che dormiva profondamente. Nel corso della perquisizione i carabinieri hanno trovato, in cucina, il telefono cellulare rapinato alla vittima dell’aggressione, proprio mentre ne era in corso la formattazione. La sim card era già stata sostituita con un’altra.

Nel confronto, la ragazza ha riconosciuto due dei soggetti fermati come gli autori materiali dell’aggressione, mentre gli altri tre giovani sono risultati estranei ai fatti. Si tratta del 34 enne I.B. e del 33enne CF.B. entrambi pregiudicati e senza fissa dimora

Sulla base dei gravi indizi raccolti, uniti alla mancanza di stabile dimora, circostanza quest’ultima da cui era desumibile un concreto pericolo di fuga, i carabinieri hanno arrestato i due malviventi con l’accusa di rapina aggravata e violenza sessuale di gruppo,

Il P.M di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria, Elisa Frus, ne ha poi disposto la traduzione in carcere, richiedendo nel contempo al Gip del Tribunale di Alessandria  Tiziana Belgrano, la convalida del fermo e la contestuale emissione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere, richieste poi accolte in toto.

I.B. era stato da poco scarcerato per una rapina commessa sempre a Tortona nel marzo del 2017 e, nel giugno del 2013, si era reso protagonista di un’altra rapina commessa anche in quel caso nei confronti di un soggetto debole. Infatti, in quell’occasione la vittima era un uomo che, pur avendo la disponibilità di un’abitazione, viveva da clochard: avvicinata la vittima in un bar, CF.B. l’aveva malmenata per costringerla a condurlo presso la sua abitazione, dove gli aveva sottratto del denaro ed alcuni effetti personali.