3M, il giorno della verità

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PREDOSA.

Oggi, giovedì, 5 ottobre alle 17 nella sede di Confindustria ad Alessandria si svolgerà un nuovo incontro sindacale della 3M ex Grafoplast di Predosa. I delegati incontreranno i rappresentanti della multinazionale dopo la prima settimana di agitazione. Da mercoledì fino a ieri, 43 lavoratori hanno scioperato un’ora a giorni alterni per sensibilizzare l’azienda. Scioperano per ottenere risposte dopo tre mesi di silenzio. L’azienda a novembre cesserà la produzione di segnafili elettrici nella sede di Predosa.

E’ stato annunciato a giugno e l’azienda, davanti al Prefetto, si richiesta dei sindacati, si è subito resa disponibile a tentare la cessione per dare continuità all’attività e salvare i posti di lavoro. Ma in tre mesi non è trapelato alcunché sulle trattative, regolate dal patto di riservatezza con le società interessate, a quanto pare anche italiane. Lunedì 25 settembre un altro rinvio, maartedì le Rsu e i delegati sindacali hanno infornato i lavoratori, che si sono riuniti davanti allo stabilimento con bandiere e striscioni per dare più voce alle preoccupazioni. Cgil Cisl Uil hanno proclamato lo sciopero.

“Il fine è portare l’azienda a dare risposte, necessarie per capire quale sarà lo sbocco della situazione. Il silenzio non fa che aumentare i timori e non è costruttivo”, spiega Elio Bricola Uiltec. Non c’è tempo da perdere a prescindere dal risultato delle trattative. “Ci sono appena 50 giorni per ricollocare i lavoratori e attivare gli ammortizzatori sociali”, fa il punto Roberto Marengo Femca Cisl. Il sindaco Giancarlo Rapetti ha raggiunto i lavoratori davanti alla fabbrica, tenterà di riunire in assemblea i parlamentari locali.

Il caso dell’azienda, che lavora in attivo e rischia di chiudere per scelte arbitrarie di mercato da parte di 3M Usa, è già oggetto di due interrogazioni: di Federico Fornaro al Senato e di Walter Ottria alla Regione. Anche i consiglieri comunali di minoranza hanno chiesto di essere informati sugli sviluppi della trattativa. Aspettando una risposta da parte degli enti, il 1° settembre, come da regolamento, è iniziata la procedura di licenziamento collettivo.