Ovada, la storia locale s'impara all'Accademia Urbense

La valorizzazione del proprio territorio con il suo patrimonio di aneddoti, cultura e tradizioni, è una delle finalità precisate sulle Indicazioni nazionali per il curricolo, il documento programmatico del Primo ciclo di istruzione. Mettere per iscritto le impressioni raccolte durante le uscite didattiche e le escursioni per vicoletti, sentieri erbosi, centri culturali è un modo efficace per fissare, nella mente dei bambini, la memoria storica della loro città. “Vi sentite di scrivere un libro su Ovada?”, hanno chiesto agli alunni le maestre Roberta Merlo e Elisabetta Sciutto.

L’entusiasmo nell’accogliere la proposta è stato travolgente ed è iniziata così, presso la Scuola Primaria “Damilano”, la stimolante avventura della terza C. Muniti di penna e taccuino i bambini hanno intrapreso un percorso culturale che ha avuto la sua prima tappa presso l’Accademia Urbense di Ovada.

“Lo storico Paolo Bavazzano ha mostrato ai nostri allievi alcuni dei più antichi archivi storici recanti notizie preziose sulla nostra città ed ha spiegato loro come si consultano i documenti e le fonti – raccontano le maestre – Poi ha tratteggiato, mostrandone le foto, i profili dei personaggi caratteristici di Ovada, protagonisti di un genere letterario di nicchia non meno interessante di quelli appartenenti alla cosiddetta letteratura “alta”.

“Lasciata l’Accademia il nostro iter è proseguito lungo i “carrugi” di Ovada vecchia”. In quell’intreccio di vicoli, meandri e cortiletti lo storico, con i suoi avvincenti racconti, ci ha riportato indietro negli anni, ai tempi in cui la nostra cittadina era sotto la Repubblica di Genova e del capoluogo ligure conserva intatto tutto il fascino e la morfologia. “Ringraziamo pertanto Paolo Bavazzano per aver accettato di guidarci sull’avvincente sentiero della storia locale. La nostra ricerca è solo al principio, ma ci sentiamo spronati a proseguire animati dalla passione e dal gusto dell’avventura che ogni storico possiede, soprattutto quando l’oggetto della sua ricerca è l’amato paese natio”, concludono le insegnanti.