Puntuali ogni anno, a Molare arrivano i “barbari” con i loro rifiuti, abbandonati lungo l’Orba e le strade. Con l’arrivo dell’estate, il torrente viene preso d’assalto, specie nei fine settimana, dai bagnanti che, nonostante gli appelli che da anni vengono loro rivolti dal Comune attraverso i social e i giornali e anche i controlli, perseverano nei loro comportamenti. Conclusa la giornata in riva all’Orba, riempiono i sacchi e li abbandonano dove capita, così l’amministrazione comunale si ritrova costretta a farsi carico dello smaltimento con i relativi costi per evitare che il territorio diventi una discarica a cielo aperto. Nel 2020, ricordano dal Comune, sono stati spesi 1.700 euro per i sacchi raccolti vicino all’abitato di Molare, senza contare la spesa per quelli raccolti da Econet in altre località sempre lungo l’Orba.
L’altra questione che si ripresenta ogni anno riguarda la tende: nei fine settimane se ne contano a decine lungo tutto il corso del torrente, quasi venti chilometri nel solo territorio di Molare. I bagnanti si accampano vicino al greto, con il rischio, dicono ancora dal Comune, di essere travolti, soprattutto di notte, in caso di piena improvvisa, tutt’altro che anomala con il clima in cambiamento. Il Comune inoltre non né mezzi né personale per avvisare tutti i campeggiatori in caso di allerta meteo. Dal municipio auspicano più controlli da parte delle forze dell’ordine, che negli anni scorsi sono intervenute ordinando lo sgombero delle tende