Molare, Cassinelle, Cremolino tre paesi senza banca

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MOLARE

Quasi cinquemila persone senza una banca. La filiale Unicredit di Molare chiuderà i battenti il 24 novembre. La popolazione è in agitazione. Alla raccolta firma hanno aderito anche i Comuni di Cassinelle e Cremolino, che non hanno una banca in paese, per gli abitanti lo sportello più vicino è quello di Molare. Se la storica filiale chiuderà, la popolazione per ogni operazione finanziaria dovrà recarsi a Ovada. Per mantenere il servizio in paese gli abitanti e il consiglio comunale stanno attivando iniziative per dire no alla soppressione.

“Sarebbe un disagio notevole per gli anziani e per le attività locali”, tante persone giovedì hanno assistito alla seduta del consiglio comunale, che ha votato all’unanimità l’avvio della mobilitazione. E’ iniziata all’istante la raccolta firme e proseguirà giovedì all’incontro con il responsabile commerciale della zona Sud Piemonte di Unicredit. Il sindaco Andrea Barisone e gli amministratori locali presenteranno la petizione e chiederanno all’istituto di rivalutare la scelta organizzativa di risparmio. Se la banca chiuderà, saranno più penalizzati gli anziani: il trasporto locale è ridotto ai minimi termini. Numerosi commercianti e artigiani saranno costretti a recarsi in città quasi ogni giorno, anche per un semplice prelevamento, infatti con l’agenzia chiuderà anche la cassa automatica. E’ difficile dire se gli abitanti siano più stupiti o arrabbiati della decisione, arrivata nei giorni scorsi come un fulmine a ciel sereno. “Forse un po’ tutte e due, un fatto è certo: non ci arrenderemo, insieme tenteremo tutte le soluzioni. E’ significativa l’adesione dei paesi vicini ”, dice il sindaco Andrea Barisone, che ha inserito d’urgenza la questione all’ordine del giorno del consiglio e all’indomani si è recato nelle attività per distribuire i fogli da compilare alle persone interessate.

“Se la banca non rivaluterà la situazione, non trasferiremo i conti alla filiale di Ovada, ma ad un’altra banca”, è la tentazione di tanti. “Speriamo ancora di trovare un accordo -dice Barisone- anche se è difficile presentare proposte di collaborazione per incentivare la permanenza. Il comune anni fa aveva la sua tesoreria in banca, ora i conti dei Comuni fanno riferimento alla Cassa Depositi e Prestiti. Se la banca fosse ubicata nei locali pubblici, potremmo alleggerire le spese di locazione, come fanno tanti Comuni per agevolare gli uffici postali, ma la sede è già di proprietà”.