Sul palco del Teatro della Juta “I monologhi della vagina”

Nell’ambito della stagione teatrale “Non è Pirandello", venerdì 28 marzo ad Arquata Scrivia

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I monologhi della vagina”, lo spettacolo tratto dal libro omonimo dell’autrice Nord Americana Eve Ensler, rielaborato drammaturgicamente per l’Italia da Monica Capuani, sarà rappresentato domani venerdì 28 marzo alle 21 sul palco del Teatro della Juta di Arquata Scrivia, dalla compagnia Cattivi Maestri.

Eve Ensler scrisse la prima bozza dei Monologhi nel 1996, dopo aver intervistato duecento donne sulle loro idee sul sesso, relazioni, e violenza contro le donne. Le interviste cominciarono come conversazioni casuali con amiche, svelando il rapporto intimo che le lega alla propria vagina. Donne giovani o vecchie, di razze di diverse con abitudini sessuali opposte, hanno permesso di realizzare questo testo, che potremmo definire allo stesso tempo irriverente e profondo, sfacciato e sensibile, lussurioso e timido, sicuramente il risultato di una delle più noti e capaci autrice del teatro contemporaneo. Ogni donna, attraverso la propria storia, contribuisce a costruire un’emancipazione femminile consapevole del proprio corpo e delle proprie potenzialità. Ensler considera infatti la vagina come uno strumento di emancipazione, attraverso il quale le donne possono ottenere una completa femminilità e sviluppare la propria individualità.

Questo è uno spettacolo in cui si ride e si piange, Il pubblico, sia maschile sia femminile, ne risulta colpito emotivamente, commosso, divertito ma soprattutto cresciuto. Possiamo dire che il modo di rapportarsi con la propria vagina, o con quella della propria partner, sicuramente subisce un mutamento. I Monologhi della vagina, sono stati un vero fenomeno cult, che ha risvegliato antichi sapori femministi respirati attraverso i quasi 40 anni che ci separano dall’anno che ha dato inizio alla liberalizzazione sessuale e femminile, il 1968. Lo spettacolo ci aiuta a riflettere su cosa è oggi la donna, quale il suo ruolo nella società occidentale e nel resto del mondo, in quanti modi può vivere la propria sessualità. In scena Maria Teresa Giachetta e Francesca Giacardi. Allestimento a cura della Compagnia Teatrale Cattivi Maestri.