Lara Bombonati
Lara Bombonati

Una giovane residente a Garbagna, Lara Bombonati, 26 anni, è stata arrestata per terrorismo internazionale, nella notte fra giovedì 22 e venerdì 23 giugno, dagli agenti della Digos di Alessandria su mandato della Procura di Torino.

Nata a Milano ma abitante sin da bambina nella frazione San Vito di Garbagna, la ragazza era ospite di un parente (non è chiaro se la madre o la sorella), quando sono arrivati gli agenti a prelevarla per portarla a Torino, dove è stata rinchiusa nel carcere delle Vallette.

La notizia ha suscitando grande scalpore in zona, dove Lara Bombonati è conosciuta. La mamma abita a Garbagna e la ragazza ha ancora la residenza in paese, anche se negli ultimi anni la si vedeva poco e la si notava perchè era vestita all’islamica. La sorella gemella, Valentina, invece, abita a Tortona.

Secondo quanto è trapelato dall’inchiesta condotta dalla procura torinese, la giovane, convertita all’Islam sarebbe in contatto con un gruppo estremista legato all’Isis, così come lo era il marito Francesco Cascio, originario del trapanese, “foreign fighter” morto, a quanto pare, proprio durante un’azione militare in Siria.

«Il fermo – spiega in una nota il procuratore della Repubblica di Torino, Armando Spataro – è stato disposto per il pericolo di fuga conseguente al progetto della donna di abbandonare il territorio nazionale per raggiungere nuovamente la Siria utilizzando contatti in Belgio. L’ipotesi d’accusa si basa sulla circostanza che la Bombonati avrebbe svolto attività di logistica e di assistenza nell’ambito di una neo formazione terroristica operante nelle aree di Idlib ed Aleppo».

Lara Bombonati era stata arrestata in Turchia a gennaio ed espulsa dal Paese. Secondo quanto è emerso dalle indagini, trasferiva documenti riservati fra Turchia e Siria. Durante un controllo è stata scoperta dalle milizie turche ed è scattata l’espulsione.

Garbagna piazza Principe Doria
Garbagna piazza Principe Doria

Al suo rientro in patria, Lara Bombonati è stata tenuta sotto controllo, intercettando le sue telefonate. Secondo gli inquirenti si sarebbe legata al gruppo terroristico Ha’yat Tahrir Al-Sham, autore di attentati a Homs e Damasco.

«Il provvedimento di fermo – dice il procuratore Spataro – è ora al vaglio del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Alessandria, competente per territorio sulla richiesta di convalida proposta dal Procuratore della Repubblica presso quel Tribunale, essendo stato eseguito il fermo nella giurisdizione di quella autorità giudiziaria. La pronuncia è attesa nella giornata di lunedì 26 giugno».