Sale, casa Oleandro
Sale, la casa della signora Oleandro, vicina al deposito abusivo di immondizia

Come se non bastasse il rischio di incendi a preoccupare gli abitanti della zona, sono arrivati anche i topi e gli scarafaggi, attirati dall’enorme ammasso di spazzatura stoccato illegalmente nei capannoni della campagna di Sale.

Una ditta e una casa  ne sono infestate: la prima è la Raee.Man srl che smaltisce rifiuti elettronici e divide il cortile di via Stramesi 1 con l’area sotto sequestro, dove sono ammassati i rifiuti; la seconda è una villa con giardino di proprietà della signora Nuccia Gagliotti Oleandro, muro con muro con l’area in questione.

Un problema che va avanti da circa 3 mesi e che costringe la ditta a spendere più di mille euro ogni mese per la disinfestazione, mentre la signora che abita in fianco combatte tutti i giorni con le blatte dentro casa a colpi di ddt.

«Mio marito è mancato a ottobre dello scorso anno e prima di lui mia mamma – dice Nuccia Oleandro, 76 anni -, non mi sono accorta di quello che succedeva fuori. Poi le blatte hanno riempito il muro e ho fatto fare la disinfestazione. Già a gennaio c’era stata un’invasione di piccole mosche e anche allora ero intervenuta. Da aprile però le blatte hanno invaso anche gli appartamenti della mia casa e da allora è una lotta senza fine. Le combatto con il ddt in polvere e liquido, vivo con le cose nel frigo, ho messo vasetti di pepe nelle antine: in pratica passo le giornate ad occuparmi delle blattelle, che si nascondono negli stipiti, sotto i tappeti, sulle poltrone, nel lavandino e nei tubi. Il sindaco mi ha suggerito di lasciare la casa, ma se lo avessi fatto a quest’ora sarebbe piena. Gli addetti dell’Ufficio Igiene dell’Asl sono stati gli unici a venire a vedere. Un paio di mesi fa li ho portati su in mansarda: ce n’erano 4 dita. Ho già fatto fare tre disinfestazioni, oltre a quelle che ho fatto io con un prodotto apposta. In tre mesi ho consumato una quarantina di flaconi di ddt. E di recente sono arrivati anche i topi. Quando si potrà vivere?».

La signora Oleandro ha perso l’olfatto e il gusto da parecchi anni, per questo non ha sentito la puzza che ammorba l’aria. Il Comune ha incaricato una ditta di trattare l’area attorno ai capannoni ogni 15 giorni, ma sono interventi palliativi.

ditta Raee.Man
A sinistra la Raee.Man srl, a destra il deposito abusivo di rifiuti

«Abbiamo debellato le blatte, che portavamo via a badilate, spendendo circa 1000 euro al mese di disinfestazioni – dice Marco Manfron che con i suoi due fratelli è titolare della Raee.Man srl – e adesso con i topi consumiamo 5 chili al giorno di esche. Un’ emergenza ambientale, con i dipendenti (15, ndr) che si lamentano per le precarie condizioni igieniche e hanno ragione. Abbiamo fatto denuncia alla Procura. Questa situazione ci sta causando un grosso danno di immagine: la gente ci confonde con l’altra azienda perchè dividiamo lo stesso cortile e il numero civico è lo stesso. E pensare che lavoriamo regolarmente con diversi enti di controllo e che in tutti le verifiche eseguite non è stato rilevato nulla, l’ultima è stata quella dell’Arpa giovedì: rileva che nel nostro capannone non c’è odore, mentre fuori la puzza è insopportabile».

Ma la situazione resterà tale finchè i capannoni adiacenti non saranno liberati dai rifiuti e ripuliti.

«L’Asl ha fatto una verifica e dopo le disinfestazioni la situazione è migliorata – dice il sindaco di Sale, Andrea Pistone -. Andremo avanti con interventi programmati ogni due settimane fino a risoluzione del problema, ma i tempi non saranno brevi. Sono disgustato da questa situazione: non ho la più pallida idea di quando saranno stanziati i soldi per lo smaltimento e la bonifica (più di 2 milioni di euro, ndr). Nonostante una interrogazione parlamentare, una in Regione, l’esposto in Procura, non si muove una foglia».