La ludopatia è una malattia grave, lo sa bene chi ha in famiglia qualcuno che ha il gioco d’azzardo come priorità di vita. Un concetto che ha ben recepito dal Comune di Ovada, che oltre ad affidarsi ai Servizi sociali, che si adoperano per contrastare il fenomeno e sostenere le vittime della ludopatia, con un’ordinanza firmata dal sindaco Paolo Lantero, ha limitato gli orari di gioco dei videopoker e slot machine, collocate nei locali pubblici della città, anche grazie alla legge regionale del Piemonte approvata lo scorso anno, che detta le norme per “la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”.

Naturalmente il provvedimento non è piaciuto ai “businessman” per i quali il gioco d’azzardo è solo profitto, e se ne fregano delle tragedie della gente; così due multinazionali del gioco, hanno fatto ricorso al Tar contro la decisione del Comune per bloccare l’ordinanza. Ma la società civile formata dalle tante Associazioni del territorio, su iniziativa  di Alessandro Bruno, membro del consiglio parrocchiale, ha predisposto una lettera a sostegno dell’amministrazione comunale, nella quale viene sottolineato  come purtroppo nelle nostre zone, così come in tutta Italia, il gioco d’azzardo sia in tragico aumento.

La petizione ha raccolto in sole poche ore un altissimo numero di adesioni. Ora la città trepida in attesa della sentenza del Tar, che dovrebbe essere pronunciata entro la fine del mese di maggio.