L'asilo nido di Arquata Scrivia

Sarà giudicata il 30 maggio Teresa Gandolfo, 65 anni, ex direttrice dell’asilo nido comunale “Emilia Morando” di Arquata Scrivia, accusata di peculato per essersi trattenuta, secondo l’accusa, parte delle rette che le famiglie pagavano per i figli iscritti nella struttura scolastica. La donna, secondo l’accusa, teneva per sé sia alcune delle somme degli iscritti regolari al “Morando” sia quelle dei bambini inseriti in una lista “parallela” di non regolarmente iscritti poiché in sovrannumero. Una pratica proseguita per anni, con un notevole danno per le casse comunali. Oggi, davanti al giudice per l’udienza preliminare (gup), Gandolfo ha ottenuto il rito abbreviato e quindi, in caso di condanna, avrà uno sconto di pena. A ottobre i suoi legali avevano chiesto il patteggiamento previo risarcimento del Comune, costituito parte civile, per 50 mila euro sugli 85 mila euro contestati dal  pubblico ministero (pm) ma il giudice aveva detto no, dopo che Emiliano Bottazzi, avvocato dell’ente, aveva presentato una serie di documenti che attestavano come l’ex direttrice avrebbe sottratto alle casse pubbliche diverse centinaia di migliaia di euro.

Teresa Gandolfo (foto da Facebook)

Il pm si è quindi presentato in udienza con un capo di imputazione riformulato proprio nella cifra contestata all’imputata, ben 350 mila euro, che fanno quindi riferimento non alle rette di un solo anno ma di più anni scolastici. I legali della Gandolfo hanno proposta un primo risarcimento pari a 40 mila euro, trattenuto come acconto dal Comune, che ora punta a ottenere anche il resto. In caso di condanna della ex direttrice, infatti, l’ente avrà diritto al risarcimento. Gandolfo, secondo l’accusa, ha anche truffato il Comune allontanandosi più volte dall’asilo per recarsi al bar e si è anche appropriata della friggitrice in dotazione all’asilo, da lei acquistata per conto dell’amministrazione comunale.