C’erano almeno 10 mila tonnellate di rifiuti nei terreni che dovevano servire a riportare all’uso agricolo l’ex cava di cascina Viscarda, a Sale. Invece di recuperare l’area come prevede l’autorizzazione rilasciata dal Comune nel 2007, il gruppo Franzosi di Tortona aveva riempito il “buco” per anni con i veleni arrivati illecitamente da Lombardia e Liguria. Dopo essere stati colti sul fatto grazie all’indagine Triangolo nel 2015, i titolari, Giorgio e Alberto Franzosi, padre e figlio, sono finiti a processo insieme ad altre diciassette persone, che hanno fatto altrettanto in altre ex cave del Tortonese dove, non a caso, l’incidenza di alcuni tumori è più elevata che altrove. Nelle settimane scorse i Franzosi hanno bonificato l’ex cava Viscarda, dissequestrata proprio per poter avviare l’intervento che permetterà loro di alleggerire la loro posizione processuale, visto che il Comune di Sale si era costituito parte civile. Lo stesso aveva fatto anche Tortona per le altre ex cave ridotte nelle stesse condizioni. Il territorio tortonese, tra l’altro, era interessato dal transito dei camion del gruppo Franzosi per l’attività della Viscarda. A fine luglio si è svolta a Sale la conferenza dei servizi che ha preso atto dell’avvenuta bonifica con l’asportazione di almeno 10 mila tonnellate di rifiuti e quindi del ripristino dell’area, finalmente riutilizzabile a fini agricoli. L’avvocato Marco Mensi, legale del Comune di Sale, spiega: “Ci sono trattative per il ritiro della costituzione civile. Il Comune sta valutando con gli imputati anche il risarcimento per il danno all’immagine subito”.
Per l’amministrazione di Tortona, invece, al momento, non cambia nulla: “L’eventuale decisione sarà presa dalla giunta dopo un confronto con i legali e l’ufficio Ambiente”. La prossima udienza del processo Triangolo è stata fissata per l’8 novembre. Oltre ai Franzosi, sono imputati Valerio Bonanno, alla guida della Sap di Spinetta Marengo; Ugo Busi e Daniela Busi, a capo della Busi Ugo di Castelceriolo; Sandro Gandini e Andrea Gandini, padre e figlio di Voghera, titolari della Autotrasporti Gandini e della Eurosabbie; Francesco Ruberto e Daniele Ruberto, padre e figlio alla guida delle aziende Idrotecnica, Ruberto Scavi, Ruberto Spa e Immobiliare Patrizia; Patrizia Guarnieri, moglie di Francesco Ruberto e titolare della Edilderthona; Giorgio e Christian Perasso, di Arquata Scrivia, della Perasso Giorgio; Gino Mamone, residente ad Avolasca, già titolare della Ecoge di Genova; Ines Capuana, moglie di Mamone; Alessandro Cavanna, di Sant’Olcese (Genova), già amministratore della Ecoge; Francesco Paolo Caovilla, di Sarezzano, dipendente della Franzosi Cave; Mansueto Serreli, di Alessandria, gestore della ex cava Vidori di Tortona per conto di Ruberto; Laura Zerbinati, di Druento (Torino), consulente del gruppo Ruberto; Loredana Zambelli, di Serravalle Scrivia, responsabile del laboratorio Biogest di Novi Ligure.