“Tortona non è il Monferrato, sul marchio non si discute”

Levata di scudi contro la strategia di Alexala di unificare il territorio tortonese sotto il marchio del Monferrato

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«Tortona e il Tortonese hanno le proprie peculiarità, ripararci sotto l’ombrello del Monferrato non ha senso». Una città intera difende con forza il proprio campanile e non condivide la strategia di Alexala di unificare il territorio sotto il marchio del Monferrato.

Tutti d’accordo nel sostenere la presa di posizione unanime dell’amministrazione e dei consiglieri comunali secondo i quali le peculiarità del territorio sono invece da evidenziare e valorizzare. La convenzione con Alexala scade a giugno e il Comune, che per la partecipazione di circa il 4% nella società spende 7.500 euro all’anno, deve decidere se vale la pena rinnovarla.

«Alla luce dei risultati che porteremo a casa per il Tortonese, valuteremo la nostra futura posizione – dice il vicesindaco con delega al Turismo, Fabio Morreale -. Ci consulteremo anche con la Regione e l’assessore competente. I consiglieri comunali hanno già espresso chiaramente la contrarietà all’attuale strategia di Alexala sostenendo che se continua così non ha senso per Tortona farne parte».

Una riunione di Alexala con i centri zona proprio per dibattere i temi legati al territorio è già fissata per la prossima settimana. Sarà un’ulteriore occasione di confronto. Fin dall’inizio l’amministrazione Chiodi si è seduta al tavolo di lavoro con Alexala e gli altri centri zona con l’intento di costruire un rapporto di collaborazione e sinergia per il bene comune di tutta la provincia.

«La condizione che abbiamo subito messo in chiaro – dice Morreale – era che oltre al marchio Alessandria e Monferrato ci fosse anche il Tortonese. Questo fin dalla prima riunione con Alexala, perchè il nostro territorio doveva avere una propria identità all’interno dell’Atl. Alexala ha dimostrato una nuova attenzione al Tortonese iniziando a organizzare una serie di eventi e workshop in epoca pre Covid, come ad esempio quello sull’albergo diffuso che si è tenuto in biblioteca, ponendo attenzione alle nostre cantine che hanno censito chiedendo di compilare delle schede per avere una situazione aggiornata. Si sono inoltre impegnati sulla sentieristica e i percorsi».

Tuttavia il nodo dell’identificazione del territorio resta e ora più che mai, amministratori e consiglieri, sono tutti sulla stessa linea: non si può andare avanti senza dar significato al territorio tortonese, da considere di pari dignità rispetto agli altri territori, anche alla luce della posizione strategica della quale gode e della nuova variante generale di prossima approvazione che ha definito la città valorizzando le colline e preservandole dalla cementificazione, stabilendo una linea di demarcazione tra la zona industriale e quella residenziale e collinare.