La Milano-Sanremo si è corsa ieri, ma a Ovada la festa del ciclismo è iniziata venerdì con il passaggio in città della Gran Corsa di Primavera, la carovana vintage che anticipa il passaggio della Classicissima da cinque anni si ferma per il ristoro in piazza XX Settembre. Quest’anno gli iscritti da tutta Italia e dalla Francia erano 76, 22 in più del 2017.
L’evento, organizzato dalla Lca Associazione Sportiva Dilettantistica di Bassano del Grappa è scattato giovedì con la prima tappa Milano-Tortona, venerdì i corridori hanno percorso la Tortona -Finale Ligure, con due rifornimenti a Ovada e Arenzano, sabato sono ripartiti da Finale, hanno fatto un unico ristoro a Capo Berta per arrivare sul traguardo di Sanremo due ore prima della gara vera. “Facciamo lo stesso percorso, ma in tre tappe e vestiamo le maglie di cento anni fa, pedaliamo con le bici di Coppi e Girardengo”, il ciclismo vintage mette d’accordo italiani e francesi. Come Paul Bearuzzo, 63 anni e André Troussier 58 anni da Grenoble: “Abbiamo fatto rifornimento al Caffè Trieste, dove nel 1907 si fermò anche Lucien Petit-Breton prima di vincere la prima edizione della Milano-Sanremo, allora c’era la neve e noi l’abbiamo scampata per pochi giorni”.
Con la maglia gialla del Papà Gastone Nencini, che vinse il Giro di Francia nel 1960 e il giro d’Italia nel 1957, pedala anche Giovanni Nencini, 56 anni da Firenze: “Mio papà preferiva le gare a tappe, ma la Milano-Sanremo è qualcosa di eroico per gli amanti del ciclismo vintage, che è in continua espansione, perché unisce la passione per il collezionismo allo sport e allo stile di vita vintage, ideale per scoprire luoghi meravigliosi”. Ad aspettare i collezionisti c’era l’ex campione silvanese Imerio Massignan. Il gruppo è ripartito dopo l’arrivederci del sindaco Paolo Lantero.
Il clima di euforia è arrivato in anticipo ma i preparativi della corsa vera sono terminati sul filo di lana con i cantonieri della provincia impegnati ancora venerdì mattina a rattoppare l’asfalto sul percorso alternativo della gara, dopo la decisione di deviare il tracciato da Basaluzzo verso Predosa e Rocca Grimalda a causa del carburante disperso sulla Sp Novi-Ovada a Silvano d’Orba a causa di un incidente.
Il passaggio a Ovada sul ponte Orba è avventuto intorno alle 13, i corridori sono saliti in via Lung’Orba Mazzini, fino a piazza xx Settembre e sono filati i in via Martiri della Libertà per immettersi in via Voltri, l’ultima discesa prima della via del Turchino.
A causa della deviazione il gruppo Ciclistico Silvanese, 35 iscritti anche da Milano e Genova con sede operativa nell’antico negozio del barbiere Pierangelo Scarsi, per la prima volta non ha aspettato la corsa in paese ma si è trasferito in massa con il resto dei tifosi dall’altra parte dell’Orba. Come sempre il gruppo ciclistico ha seguito la corsa fino a Sanremo: “Passi dove vuole, noi continueremo a seguire la manifestazione, per l’occasione abbiamo inaugurato le nuove maglie”, dicono Scarsi e i fedelissimi di Silvano nel ricordo di Coppi e Girardengo, mostrando le divise.
Sabato alle 11.30 al Caffè Trieste nello stesso luogo del rifornimento è avvenuta la presentazione ufficiale dello spumante del Giro d’Italia 2018, un lieto presagio, aspettando il Giro d’Italia Femminile che per la prima volta farà tappa a Ovada il 7 luglio 2018. “Per la presentazione abbiamo scelto la più importante corsa in linea e questo luogo di riferimento del tracciato, dove un tempo si ristoravano i campioni e cinque anni fa si fermarono i ciclisti, aspettando il trasfrimento in pullman a Cogoleto perché sul Turchino era nevicato.