Arquata Scrivia: “Letteratura e cibo”, un convegno rivolto a genitori e insegnanti

L'appuntamento è per lunedì 8 maggio alle 17 alle Scuole medi di Arquata Scrivia

0
2079
un piatto e un libro

L’Istituto Comprensivo Arquata Scrivia-Vignole Borbera ospiterà lunedì 8 maggio alle ore 17, nell’aula magna delle scuole medie Leonardo da Vinci di Arquata, il convegno “Letteratura e cibo”. L’incontro è organizzato nell’ambito di “Nati per leggere… un curricolo verticale sulla lettura”, ed è rivolto a genitori, insegnanti ed educatori, interessati a conoscere il connubio tra,  appunto letteratura e cibo.

Manifesto di Pennac

Nel corso dell’anno scolastico la responsabile del progetto Barbara Raineri, ha proposto ai bambini della scuola materna, delle elementari e ai ragazzi della scuola media, una sessione di letture ad alta voce, legate al cibo e alla tradizione.  Le letture sono state accompagnate dai cibi legati ai racconti; ecco dunque, che al racconto di Judith Koppens. “Una torta per merenda”, sono state associate delizie alla carota e succo di carota, mentre per ” Denis del pane” di Roberto Piumini,  protagonista assoluto è stato naturalmente il pane nelle sue varietà. E ancora, i bambini hanno assaggiato biscotti al kamut, datteri, e una torta alla noce moscata, cibi contenuti nelle storie “ I bauli dell’eredità e altre fiabe dal Marocco ” di Sofia Gallo e Saida Azdod, e in “Racconti dalle isole delle spezie” di Richard Keens-Douglas. “Il cibo, così come la lettura ad alta voce – come ha spiegato Barbara Raineri – diventa un modo per stare insieme, fare amicizia, socializzare, condividere, scoprire, confrontarsi e divertirsi perché il cibo racchiude tutti in un unico mondo fatto di sapori, odori e colori. – e conclude –   Leggere con un bambino contribuisce in modo determinante alla crescita delle sue capacità cognitive e relazionali”.

Al convegno coordinato dalla stessa Raineri, interverrà la dottoressa Francesca Fiumara dietista che affronterà il tema del corretto mangiar bene in età pediatrica, parlerà della “piramide alimentare transculturale”.  Le mode passano, lo stile “alimentare” resta: la società del benessere e le sue malattie.