Cooperativa Volpedo Frutta: oltre 3 milioni di fatturato

Positiva la campagna 2016, anche se i guai non mancano

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Si è conclusa in modo positivo la campagna 2016 della Volpedo Frutta, anche se nel corso della stagione non sono mancati i problemi. Per la prima volta, da quando è nata la cooperativa, il fatturato ha superato i 3 milioni di euro. «Questo ancora una volta dimostra che se si investe sul miglioramento della qualità della produzione, sul rinnovamento degli impianti orientandoli sempre sulla qualità e sulle nuove richieste del mercato, i risultati arrivano», dice il responsabile commerciale Gianpiero Chiapparoli. I dati della stagione sono stati presentati ai soci della nel corso della riunione annuale, durante la quale è stato distribuito il saldo. «Le pesche, 10.000 quintali di produzione, sono sicuramente il nostro cavallo di battaglia – aggiunge Chiapparoli -, perché sono un prodotto unico nel panorama ortofrutticolo italiano. Abbiamo raggiunto uno standard qualitativo superiore ai nostri competitors su molti altri prodotti per esempio sulle fragole di Volpedo (653 quintali), sulle ciliegie di Garbagna (596), sulle albicocche (2.457), sul pomodoro oblungo rosso (1.864). La tecnica colturale è la stessa delle pesche, poca produzione con un diradamento spinto ed i prodotti lasciati maturare completamente sulla pianta, ed una rapida distribuzione del prodotto in Piemonte, Liguria e Lombardia per fare arrivare al consumatore un prodotto dolce, saporito, profumato e morbido che difficilmente si riesce a trovare sul mercato». E’ stata potenziata la produzione della mela Gala, una cultivar particolarmente idonea al territorio, raggiungendo i 3.000 quintali. Ed è stata rilanciata la produzione di una vecchia varietà di susine, le Santa Clara, dal gusto delizioso (4.600 quintali prodotti). Adesso si punta al rilancio anche della produzione delle pere Santa Maria. «In totale abbiamo raggiunto una produzione di 29.000 quintali, perdendone 6.000 sugli obiettivi prefissati a causa delle gelate primaverili (che hanno ridotto del 60% la produzione di albicocche e del 30% quella di pesche) e della siccità estiva. In compenso il sole estivo ci ha consentito di portare al consumatore un prodotto con caratteristiche organolettiche eccezionali». Prezzi in leggero aumento sull’annata precedente per pesche, pomodori, ciliegie e susine , mentre si è registrata una piccola diminuzione sulle albicocche (-0,035 euro), sulle mele (-0,034) e sulle fragole (-0,34). Si punta a raggiungere i 40.000 quintali di produzione per poter ammortizzare meglio i costi fissi ed abbassare i costi complessivi di gestione della cooperativa. La burocrazia per l’azienda e per i produttori continua ad aumentare e tutto questo si trasforma in costi aggiuntivi. E c’è un altro problema: i caprioli. «La loro presenza sul territorio è devastante per gli agricoltori che a fatica riescono a mettere a dimora i nuovi impianti – dice Chiapparoli -, in quanto nonostante tutte le attenzioni, metà delle piantine vengono distrutte dai caprioli, invece di avere un frutteto in piena produzione dopo qualche anno, si hanno dei mezzi frutteti con danni incolmabili per gli agricoltori. Una fredda interpretazione dei dati ci porta a dire che perdiamo all’anno più di 600 mila di euro di fatturato. I caprioli vanno estirpati dal territorio». I produttori della Volpedo Frutta – sono 130 – seguono tutti il protocollo regionale della lotta integrata, che impone una riduzione dei trattamenti per la tutela dell’ambiente e dei consumatori. «Partendo da questo protocollo ed evitando i principi che più residuano ed allungando il tempo di carenza, cioè il tempo tra l’ultimo trattamento e la raccolta – aggiunge il responsabile commerciale -, stiamo raggiungendo il famoso “residuo zero” sui nostri prodotti, non abbiamo mai fatto trattamenti post raccolta. Due agricoltori seguono il protocollo biologico. Un’attenzione maniacale inoltre è dedicata dai frutticoltori al rispetto degli insetti utili, come api, vespe, bombi, calabroni rossi e neri, perché sono i nostri migliori alleati per l’allegagione dei frutti e svolgono per conto dell’agricoltore un lavoro insostituibile. Anche gli uccelli sono tornati a nidificare nei nostri frutteti e stiamo studiando la possibilità di immettere sul mercato miele di pesche, albicocche, susine e mele».