Il presidente dell’Osservatorio ambientale del Comune di Tortona, Carmelo Ciniglio, ha riaperto in commissione consiliare Ambiente una ferita non ancora del tutto rimarginata per il territorio tortonese: il disastro dei fusti interrati lungo lo Scrivia e scoperti nel 1986. Secondo Ciniglio, ce ne sono ancora e bisogna risolvere il problema definitivamente facendo intervenire i carabinieri del Nucleo operativo ecologico, ma gli altri componenti della commissione Ambiente, presieduta da Franco Carabetta, preferiscono dare mandato al primo cittadino di Tortona, Gianluca Bardone, di convocare gli altri sindaci del territorio interessati per cercare insieme una soluzione al problema che non è solo di Tortona ma anche di Castelnuovo, Carbonara e Casalnoceto. «Ci sono ancora bidoni tossici interrati lungo lo Scrivia in tutto il Tortonese fino a Libarna – ha detto Ciniglio in commissione -, è un problema irrisolto dal 1986, che ha ancora gravi risvolti per la salute. Bisogna trovare il modo di completare la bonifica». Il presidente dell’Osservatorio ambientale sta scrivendo una relazione sul problema dei bidoni che sarà consegnata al sindaco. «La Castalia (la ditta a suo tempo incaricata della bonifica) parla di 20 mila bidoni smaltiti – aggiunge il consigliere -. A quanto risulta dai documenti ufficiali, però, ne furono ritrovati circa 30 mila, quindi ne mancano all’appello 10 mila. Dove sono finiti? E poichè a distanza di 25 anni da quel disastro ambientale, i bidoni sono spuntati di nuovo a Carbonara Scrivia (2010) e a Casalnoceto (2014), siamo sicuri che a suo tempo le operazioni di bonifica siano state completate?». Secondo Ciniglio, ci sono ancora fusti sepolti in almeno due località di Castelnuovo, a Libarna e nel tratto tra Tortona e Villalvernia e alcune sostanze potrebbero essere ancora tossiche per l’ambiente e per la salute. Il consigliere M5S Danilo Bottiroli ha anche proposto un raffronto dei dati delle sostanze contenute nei bidoni con i dati epidemiologici del territorio perchè negli ultimi anni c’è stato un aumento significativo di problemi alla tiroide, di malformazioni e di tumori allo stomaco che potrebbero essere dovuti alle sostanze inquinanti.