Nasce il brevetto “Il Giro delle Strade dei Campionissimi”

Importante riconoscimento per cicloturisti che percorrono le strade di Coppi

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brevetto cicloturistico (pista ciclabile)

Un brevetto per i cicloturisti e i cicloamatori che porteranno a termine una serie di percorsi predesignati sulle strade di Coppi, aperti alla prova per tutto l’anno, a velocità libera. E’ il brevetto permanente “Il Giro delle Strade dei Campionissimi“, una iniziativa che prenderà il via subito dopo l’estate.

«Di solito il brevetto si articola in una o più tappe – spiega Romeo Ferretti di Agora Servizi per il Turismo, Cultura e Sport, che ha promosso l’iniziativa -, su qualsiasi distanza, sia in salita sia in pianura, da portare a termine in un solo giorno o in più giorni consecutivi. Possono partecipare cicloturisti e cicloamatori associati o non ad una Asd, anche ex professionisti, con biciclette di ogni tipo ed epoca, purchè mosse a propulsione muscolare. Sono ammesse anche le handbike e altre tipologie di bicilette delle specialità paraolimpiche».

brevetto cicloturistico (ponte sull'Ossona)L’iniziativa ha il patrocinio gratuito del Veloce Club Tortonese 1887 Serse Coppi, partner tecnico; gli altri partner e le collaborazioni saranno resi noti al momento della pubblicazione del regolamento e dei percorsi interessati per ottenere il brevetto permanente.

«Questa parte di territorio della provincia, a sud est del Piemonte, ai confini con Lombardia, Emilia Romagna e Liguria, con al suo centro Castellania, ha una sua riconoscibilità vocazionale molto chiara – dice Ferretti -. Qui si sono forgiati i grandi campioni del ciclismo leggendario, dal tortonese Giovanni Cuniolo, detto “manina”, primo campione italiano nel 1906, all’astigiano Giovanni Gerbi, il “Diavolo Rosso” (Asti in quegli anni faceva parte della provincia di Alessandria), dal novese Costante Girardengo ai fratelli Fausto e Serse Coppi e al tortonese Luigi Malabrocca».

«In Piemonte, inoltre, sono nate quasi tutte le discipline sportive italiane e ad Alessandria in particolare quelle a due ruote – aggiunge -. Qui si sono sviluppati sodalizi produttivi e organizzazioni sportive: da Carlo Michel, che da Parigi portò in Italia, nel 1867, il velocipede, antenato asimmetrico della bicicletta, a Giovanni Maino, fondatore nel 1896 della Maino & Co., una delle prime fabbriche di bicilette in Italia; dal Circolo velocipedistico alessandrino – attivo già nel 1885 e capace di far realizzare addirittura una vera e propria pista per velocipedi inaugurata nel 1890 e ancora oggi fortemente presente nella toponomastica della città che chiama “Pista” il quartiere in cui fu costruita -, risorto nel 2016, dopo la mostra “Alessandria città delle biciclette”, al Veloce Club Tortonese 1887 Serse Coppi, prima società ciclistica in Piemonte e ancora oggi in attività».

Un territorio a misura di bici che merita di essere valorizzato anche per il suo patrimonio artistico-architettonico, gli incantevoli scorci paesaggistici, i grandi vini, la frutta, i formaggi e i salumi.

«Un territorio – conclude Ferretti -, con il quale il ciclismo, in particolar modo quello turistico e quello amatoriale, possono dialogare continuamente attraverso messaggi di natura, di salute, di bontà enogastronomiche, artistiche e paesaggistiche. Questo territorio, infatti, con le sue strutture, con i percorsi cicloturistici di collina e di pianura, con le manifestazioni ciclo-storiche e soprattutto con la presenza di un ampio numero di appassionati, può proporsi credibilmente per raccontare la straordinaria storia degli inizi e dell’affermazione dello sport delle due ruote in Piemonte e in Italia».