Restaurato il pozzo barocco con l’aiuto del Rotary Club Gavi Libarna.

Terminati i lavori per il recupero di uno dei simboli di Arquata. Altri fondi arrivati dall'Ato 6 Alessandrino

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È tornato all’antico splendore il pozzo barocco di Arquata Scrivia, uno dei simboli del paese, situato in piazza Santo Bertelli. Il documento più antico che ne cita l’esistenza risale al 1598. Il pozzo è stato quindi costruito durante i quasi cinque secoli in cui Arquata Scrivia è stata un feudo imperiale governato dalla famiglia Spinola, fino al 1797. Sul sito web del Comune si legge: “Già da una prima valutazione dei caratteri architettonici del manufatto appare evidente la sua appartenenza alla cultura figurativa del primo barocco, di area ligure; tale fatto lascia supporre che possa essere stato concepito in occasione di un rilevante evento della storia locale, occorso proprio nella prima metà del XVII secolo”.

Il pozzo nelle settimane scorse è stato restaurato grazie al lavori eseguiti da Francesca Regoli, recuperandolo da uno stato di avanzato e visibile degrado, sia per quanto riguardava la pietra arenaria che la muratura, come recita la relazione della professionista di Gavi. Un intervento costato nel complesso circa 12 mila euro, pagato in parte con i fondi che il Comune ha ottenuto dall’Ambito territoriale ottimale (Ato) 6 Alessandrino (8 mila euro) e con 4 mila euro messi a disposizione dal Rotary Gavi Libarna.