Chi ospita i profughi deve pagare il triplo la tassa sui rifiuti

Controlli tributari del Comune sulle strutture che accolgono i migranti

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Le strutture che ospitano i profughi devono dare il proprio contributo alla città, pagando le tasse come tutti i tortonesi e non gravando sulle loro spalle. Il sindaco di Tortona, Gianluca Bardone, ha disposto una verifica sulla posizione tributaria ai fini della tassa rifiuti (Tari) di tutte le cooperative individuate dalla prefettura che si occupano di dare ospitalità ai profughi e ai richiedenti asilo.

E’ risultato che le diverse strutture che operano in città pagano la Tari come utenze domestiche e invece producono rifiuti come una struttura alberghiera. Gli uffici comunali quindi dovranno recuperare per ogni cooperativa il tributo non pagato e adeguare gli importi per il futuro, applicando il tributo che più si addice a questo tipo di attività, assimilabile appunto a quella di una struttura alberghiera. Saranno inserite nella categoria delle case di cura e di riposo, pagando una tariffa che sarà circa tre volte quella che pagano adesso.

«La verifica ha evidenziato situazioni difformi di trattamento tra le varie realtà abitative e casi di soggetti che non pagavano il dovuto – dice il sindaco Gianluca Bardone – e per questo si è ritenuto opportuno individuare una soluzione adeguata ed equa: adeguata perchè tutti gli operatori del settore possano ricevere il giusto trattamento fiscale ed equa perchè ciascun contribuente deve pagare in modo proporzionale alla capacità di produrre rifiuti. Anche chi si occupa, con profitto, di ospitare profughi deve, come tutti i cittadini tortonesi, contribuire alla copertura dei costi di igiene urbana in modo adeguato».

L’amministrazione comunale non può intervenire direttamente nella procedura di assegnazione dei profughi, gestita dalla prefettura, ma il sindaco Bardone ha deciso di operare nell’ambito tributario di competenza comunale per fare in modo che chi gestisce attività di accoglienza sul territorio paghi quanto dovuto alla collettività. Sono 9 i punti di accoglienza in città. «Non ci saranno sconti o trattamenti di favore da parte del Comune – dice – per chi sceglie di destinare strutture o alloggi per ospitare i profughi».